A gennaio 2019 ho avuto il piacere di essere invitata per una residenza d’artista a Berna, insieme a una illustratrice svizzera: Johanna Schaible. Io e Johanna ci siamo scambiate città per una settimana, abbiamo camminato per le strade di Bologna e di Berna, preso appunti, e riempito di schizzi taccuini che sono diventati l’albo "Bologna - Berna a testa in su", stampato in due lingue e distribuito in biblioteca Salaborsa e nelle scuole materne di Bologna e di Berna.
Si parte! Al mio arrivo alla stazione di Berna lunedì, ho conosciuto Johanna che è venuta a prendermi: abbiamo fatto subito una foto insieme nella Bundesplatz, dove hanno allestito la pista di pattinaggio su ghiaccio. La città è grigia, a gennaio, ma nonostante questo l'ho trovata affascinante. Il primo posto dove Johanna mi ha portata è stato al Cafè Progr, uno spazio enorme ricavato da una palestra femminile (si vedono ancora vari attrezzi, come la fila di anelle appese) che ospita concerti, sale studio, un museo e dove vengono svolte varie attività, anche per bambini.
Martedì è giorno di mercato. E io ne ho approfittato per iniziare a passeggiare per il centro e a disegnare subito ciò che mi aveva colpito di più: le fontane. Attraversando la città se ne trovano moltissime, ognuna con una statua caratteristica e un significato. Così ho iniziato a pensare ad un percorso legato alle statue delle fontane, all'acqua, alla riva del fiume Aare che avvolge il centro della città, ai pesci...
In particolare la fontana dell'orco che mangia i bambini: mentre la sto disegnando passa proprio una scolaresca ad osservarla. Penso che potrebbe essere abbinata al parco giochi che ho intravisto al Rosengarten, con la struttura di un grande drago di legno, e dove ci ha colto la pioggia.
Mercoledì nevica a tratti e ci rifugiamo al Zentrum Paul Klee: io prendo l'autobus numero 12, Johanna la sua bicicletta. Il museo, su una collina fuori dal centro, progettato da Renzo Piano, è completamente dedicato a Paul Klee, ma ospita anche mostre temporanee di autori diversi legati alla sua figura. La mostra su Klee che abbiamo visitato, con in prevalenza suoi schizzi, aveva come titolo "Tierisch" e come tema proprio gli animali.
Paul Klee: Brocard-Katze sich leckend, 1905 |
Paul Klee: Gartenscene, 1905 |
Giovedì mattina, con il sole e la neve per le strade, ho attraversato due volte il fiume, per disegnarne le riva da ogni lato, nella parte orientale. Mi sono ritrovata nel bosco della città, il cosiddetto "Englische Anlage", dove si può passeggiare lungo il fiume nei sentieri tra gli alberi, a vari metri sotto il livello della strada, lontano da tutto: si arriva così fino alla fossa degli orsi, in questo periodo in letargo. Ma nonostante questo, di orsi se ne vedono molto spesso, anche nei posti più inaspettati.
Dalla parte opposta dell'isola, raggiungo il "BOGA", ovvero il giardino botanico, dove alcuni bambini stanno costruendo un enorme pupazzo di neve. E le serre sono il posto giusto dove riscaldarsi.
Venerdì 11 gennaio: sole! Cammino su e giù per la città usando le scale, il trenino elettrico e l'ascensore, con pausa per riscaldarmi sulla Münster Terrasse in un minuscolo Cafè all'interno di una edicola di vetro: l'Einstein Bar. La vista sul fiume dalle sue finestre è magnifica (e rivedo il percorso fatto il giorno prima!).
Sempre sul fiume, trovo il primo parco giochi consigliatomi da Johanna: uno dei tanti "Spielplatz" sparsi nella città. E' deserto, in orario di chiusura, e anche un po' spettrale, con il sole che cala e i corvi che gracchiano sulla mia testa: sembra stato abbandonato in fretta e furia, con giochi e veicoli ricavati con gli oggetti più disparati e buffi (sedili di trattore, carrelli della spesa, sedie, ruote varie) lasciati in mezzo al prato.
Sabato è di nuovo tutto grigio e sono un po' affaticata. La giornata inizia con la musica: mentre disegno la fontana del suonatore di piva, ho accanto un ragazzo che suona sotto i portici canzoni inglesi alla chitarra. E continua con un concerto di musica classica "in vetrina": alcuni spettatori siedono dentro, a tutti gli altri che sono fuori viene distribuito gratuitamente un paio di cuffie per partecipare. Sono accanto alla stazione degli autobus, con una struttura di vetro che ricorda molto il Zentrum Paul Klee, chiamato "Baldacchino".
Prendo l'autobus (sbagliando al primo colpo) per vedere un altro "Spielplatz" consigliatomi da Johanna: nonostante il freddo e il fango, questa volta è pieno di bambini (e accompagnatori), ben bardati con le tute da sci, che giocano, corrono e si lanciano dappertutto. Con la paletta sulla neve, sui trabiccoli fatti di legno e vari materiali di recupero (una barca a rotelle, una biga, un grosso triciclo) e poi navi, aerei, automobili, scivoli, reti, un campo da hockey, un labirinto, casette, canali d'acqua e anche una falegnameria!
Rientrando a casa, passo dal ponte dove si trova l'ingresso del giardino botanico e trovo una serra piena di piante che si alza dai tetti, tutta illuminata.
Domenica piove. Prima di ripartire e tornare a Bologna insieme a Johanna, vado a salutare il giardino botanico e le serre che non avevo visitato. Sul prato, un'unica grande macchia bianca: i resti del pupazzo di neve.
Tornata a casa, nelle settimane seguenti ho messo in ordine idee e schizzi, cercando il modo giusto per disegnare questa città che mi ha colpito profondamente, e raccontarla attraverso il mio sguardo. Non ho avuto molti dubbi: ci sono un sacco di animali che si aggirano per la città indisturbati, fatti di pietra, metallo e legno, e sono partita proprio da loro, rendendoli i protagonisti della mia narrazione per immagini tra luoghi reali e immaginari.
Trovate qui le tavole finali da colorare e qui e qui le attività svolte durante Bologna Children’s Book Fair 2019 grazie al sostegno della città di Berna e di Hamelin Associazione Culturale, in collaborazione con la città di Bologna e SBVV, in occasione di Switzerland Guest of Honour Bologna Children’s Book Fair 2019.
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